Lunedì 12 giugno, ore 9.30: muore Silvio Berlusconi e tutte le altre notizie scalano in secondo piano. Inizia una lunga trasmissione in diretta a reti più o meno unificate. Inizia un processo mediatico che si trascinerà a lungo.
Martedì 13 giugno. La rassegna stampa è pressoché interamente dedicata a Berlusconi come pure le trasmissioni radio e Tv. Un titolo su tutti merita di essere citato: La Stampa con “Torna RAI-Set tra pianti e nostalgia”. Ieri sera gli ascolti non hanno premiato gli speciali: in fuga milioni di telespettatori.
♦ A Viale Mazzini si è riunito il Cda ed ha approvato le “Linee guida del Piano Industriale”. Una prima bozza era stata già resa nota lo scorso luglio insieme al Piano Immobiliare. Per come le hanno riassunte le Organizzazioni Sindacali, sono state illustrate le linee strategiche:
1. Evoluzione di Rai da Broadcaster radiotelevisivo tradizionale a Media Company digitale, da effettuarsi con un ambizioso piano di investimenti sulla riqualificazione del personale e sulle dotazioni tecnologiche.
2. Potenziamento dell’offerta, in particolare quella digitale della Piattaforma OTT RAIPLAY, attraverso la produzione di contenuti pensati, anche e soprattutto, per un pubblico giovane.
3. Un Piano Immobiliare per un controvalore di investimenti pari a 465 milioni di euro in 10 anni, in grado di razionalizzare e rendere più efficiente il patrimonio immobiliare dell’Azienda. Questo, attraverso la dismissione totale e/o parziale degli immobili ritenuti non strategici, e l’ammodernamento di quelli ritenuti indispensabili.
4. Un nuovo modello di organizzazione aziendale, più snello ed efficiente, in grado di accompagnare l’evoluzione in Media Company di RAI, soprattutto facendo leva sul nuovo assetto delle Direzioni di Genere che si sono costituite in questi mesi.
Quello approvato oggi è un documento in parte obsoleto, monco e acefalo inquanto anzitutto privo della necessaria cornice di riferimento determinata dal Contratto di Servizio ancora in discussione (il Ministro Urso si è impegnato a rendere noti i suoi orientamenti entro giugno) e, ancor più, delle certezze sulle quali poggiare determinate dal futuro del canone. Non è dato sapere se dalla bozza di luglio a quella votata in CdA sono intervenute variazioni significative: come al solito si cerca di tenere tutto sotto copertura.
Mercoledì 14 giugno. E’ il giorno dei funerali: si è trattato di una diretta a reti quasi unificate lungo tutto il giorno. Dentro e fuori il Duomo di Milano si celebrano le esequie in Borsa si fanno affari: il titolo MFE vola a +13,4%. Il Governo meloni, nel frattempo, medita la “golden power” per fermare un possibile tentativo di assalto di Vivendi. Si profila un intreccio formidabile con il “polo delle Torri” di RAI Way.
♦ Pessime notizie sul fronte della raccolta pubblicitaria: Italia Oggi scrive “I canali televisivi della Rai hanno chiuso il 2022 con una raccolta pubblicitaria pari a 568,6 milioni di euro, in calo del 10,2% rispetto al 2021 . Un andamento molto negativo, e peggiore de] mercato televisivo italiano nel suo complesso, che invece ha terminato l’anno con un -5,2%.”.
♦ L’AD RAI Sergio Rossi ha firmato una “Comunicazione interna” con oggetto “Dichiarazioni ad organi di informazione ed altre forme di dichiarazioni pubbliche” dove “ogni lavoratore .. deve astenersi… da rilasciare commenti o assumere prese di posizioni personali …” . GRAVE !!! ma ancora più grave è il silenzio, interno ed esterno a Viale Mazzini, di chi deve opporsi e non si oppone!!!
Giovedì 15 giugno. Oggi tira brutta aria per Viale Mazzini. Prima inizia la Corte dei Conti che picchia duro: “L’esercizio 2021 di Rai spa mostra un risultato in perdita di 30,4 milioni di euro, in peggioramento rispetto al negativo 2020 di 20,7” e chiude il Comunicato stampa con “In virtù, infine, delle perdite di conto economico evidenziatesi, i giudici contabili hanno confermato la necessità di impiegare “ ogni misura organizzativa, di processo e gestionale idonea ad eliminare inefficienze e sprechi ”, per un più elevato contenimento dei costi nell’ottica di un maggiore equilibrio economico e gestionale”. Non è ancora chiaro se SergioRossi (crasi) applicheranno la teoria del loro predecessore Fuortes sul pareggio di bilancio ma è certo che avranno il loro bel da fare.
♦ segue AgCom che delibera “La Commissione per i servizi e i prodotti dell’Autorità ha approvato a maggioranza, con il voto contrario della Commissaria Giomi, una sanzione pari a oltre 170 mila euro alla RAI per la violazione delle disposizioni relative alla corretta segnalazione dei messaggi pubblicitari durante il “73mo festival della canzone italiana di Sanremo” . Nota bene: la Giomi (M5S) si astiene. Domanda: chi pagherà?
♦ Su Italia Oggi compare un articolo interessante: “Abolire il canone RAI è sicuramente l’unico modo per ridurre il suo incontrollabile appetito di spesa e di potere”. Sono molti gli interessati all’argomento.
Venerdì 16 giugno. Radiocor fa sapere che RAI non presenterà nessuna offerta per i diritti del calcio di Serie A. Mediaset ringrazia.
♦ il “nuovo” corso del Tg1edizione delle 20, dopo circa 5 minuti circa va in onda un servizio sulle guardie del corpo di Berlusconi. Si sta preparando un prossimo scoop con una domanda inquietante: che ne sarà del barboncino bianco chiamato Dudù? Chi si curerà di lui?
♦ Il Fatto Quotidiano, con la firma di Gianluca Roselli, pubblica un articolo interessante con il titolo: “Diretta Rai, restano 5 telecamere del Biscione: il regalo per B. e famiglia” dove si legge che all’interno del Duomo di Milano le telecamere erano di Mediaset con relativa esclusiva delle immagini e si racconta di “una sorta di coordinamento tra la regia della tv pubblica e il competitor” e di relativa moral suasion sulla scelta delle immagini. Già, un bel regalo, un gentile omaggio.
Sabato 17 giugno. Si scaldano i motori in vista della presentazione dei palinsesti del 7 luglio a Napoli. La Notizia riferisce che Massimo Giletti potrebbe tornare in RAI. Titolo: “Giletti sì scalda per Rai2. E Viale Mazzini è sempre più TeleMeloni”. E‘ quel “TeleMeloni” che lascia alquanto perplessi. Come hanno detto alcuni: lasciamoli lavorare e poi giudicheremo. Frase sentita molte volte.
Domenica 18 giugno. Da TeleKabul (1987) a “TeleMeloni” e giungere a “RAI Tolkien” come titola oggi La Stampa. La “nuova” destra si appropria della “vecchia” RAI. Ne è passata di acqua sotto i ponti: dal PCI, ai DS e poi alla Margherita mentre intorno scorrevano i ruscelli di PSI, PSDI, PLI, PRI, PSIUP, che irrigavano gli ulivi, le querce delle varie alleanze, accordi, patti e inciuci vari. La “nuova” destra non sembra avere una pianta che la rappresenta. ♦ Si fanno conti della maratona Tv sui funerali di Berlusconi: titola il Fatto “ In 4 giorni il nome di B. è stato pronunciato o scritto 60.318 volte: 457 le citazioni sui 4 canali Rai, 448 sui 4 Mediaset . E la differenza che passa fra servi e impiegati” e più avanti “Notare come la Rai abbia persino battuto Mediaset: 457 citazioni nei 4 canali Rai (Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rai News24) contro le 448 dei 4 canali Mediaset (Canale 5, Italia 1, Rete 4, TgCom24)”.