Siamo solo a tre giorni dalla partita inaugurale, i valori degli ascolti sono quindi da considerarsi ancora provvisori. Sono tuttavia indicativi di una strategia che sarebbe meglio cambiare in fretta.
La prima evidenza la forniscono i dati d’ascolto del Tg1 della sera, quello che fino al giorno di inaugurazione dei Mondiali di Calcio era il notiziario più seguito del Paese e principale fonte di informazione. Dal 21 novembre il notiziario più seguito è il Tg5 della sera, lo è da due giorni e se la scelta di collocare su Rai Uno la partita delle venti non dovesse cambiare lo sarà almeno per tutto il prossimo mese. Era questo l’obiettivo dell’acquisizione dei diritti del mondiale del Qatar, indebolire il Tg Uno della sera? O ci si immaginava che telespettatrici e telespettatori cambiassero abitudini per seguirlo dalle 19:20? I valori dei primi due giorni dicono che il Tg1 è stato abbandonato da 1,3 milioni di persone il primo giorno e da 1,4 milioni il giorno successivo, 22 novembre, rispetto ai giorni corrispondenti della settimana precedente.
I dati dicono anche che nel mese precedente all’inizio dei Mondiali, in media solo il 13,2% degli spettatori del Tg1 si sintonizzava per almeno un minuto sul Tg5, segnalando una certa separazione dei pubblici tra i due telegiornali. Con l’inizio dei mondiali le dinamiche sono cambiate. Tra gli spettatori del Tg1 nella settimana precedente all’inizio dei mondiali, la percentuale di coloro che lunedì-martedì 21/22 novembre si sono sintonizzati per almeno un minuto sul Tg5 è di dieci punti più alta, del 23,2 percento. Nel mese appena trascorso in media il 65% degli spettatori del Tg1 della sera si è sintonizzato ancora sullo stesso telegiornale nella settimana successiva. Con l’inizio dei Mondiali, lunedì-martedì 21/22 questa quota crolla al 47 percento.
Nella settimana precedente ai Mondiali i trenta minuti che vanno dalle 20:00 alle 20:30 del lunedì e del martedì hanno prodotto su Rai Uno un ascolto medio di cinque milioni di spettatori. Il 21 e il 22 novembre, nella stessa fascia oraria che contempla mezz’ora di partita, Rai Uno scende a 2,4 milioni di spettatori.
L’analisi del target dinamico rivela che buona parte degli spettatori del Tg1 della settimana precedente si è trasferito sull’edizione delle 20:00 del Tg5; gli ascolti di Canale 5 a loro attribuibili, infatti, raddoppiano e nei primi due giorni di calcio mondiale Canale 5 riceve da Rai Uno circa mezzo milione di persone in più rispetto agli stessi giorni della settimana precedente.
Anche il Tg di La7 beneficia delle scelte del servizio pubblico: i suoi ascolti grazie agli orfani del Tg1 aumentano di 190mila spettatori. Altri 650mila spettatori si trasferiscono su Rai Due e Rai Tre, mentre 850mila rinunciano all’informazione televisiva.
Gli amanti del Calcio allignano tuttavia anche tra gli spettatori di Canale 5. Lo mostrano ancora i valori del target dinamico: 400mila persone, che lunedì-martedì 14/15 novembrehanno seguitoil Tg5 della sera, il 21/22l’hanno abbandonato pervedere la partita su Rai Uno. Questo flusso in uscita risulta comunque più che compensato dal flusso in entrata degli spettatori del Tg1. A conclusione dei primi due giorni il Tg5 aumenta infatti i propri ascolti di 100mila unità rispetto al lunedì-martedì precedenti.
Si scriverà ancora di Mondiali, l’analisi delle scelte e delle strategie editoriali del servizio pubblico nei primi giorni mostrano una forte debolezza, ancora più consistente se si analizzassero i dati del Circolo dei mondiali, programma la cui presenza sull’ammiraglia risulta poco comprensibile, potrebbe più utilmente andare in onda su Rai Due a rafforzarne i deboli ascolti, come riescono già a fare le partite trasmesse sulla seconda rete Rai. All’ammiraglia potrebbero essere riservati proficuamente gli incontri dalle semifinali in avanti. Avere sottomesso a mutamenti la terna vincente L’Eredità-Tg1-I soliti ignoti è un autogol; avere spinto a spostarsi su altri canali le persone che intendono informarsi è incomprensibile; avere ottenuto che 850mila persone abbiano rinunciato all’informazione televisiva perché insofferenti alle alternative Tg5 e TgLa7, lascia senza parole.
a cura dello Studio Frasi